IV - marocco by ramarro raid - forse è la volta buona...

2 maggio

colazione sul tetto dell'albergo




sotto un fantastico sole marocchino, in ritardo su ogni tabella di marcia, lasciamo chefchaouen nel cuore della mattinata, mentre i carretti sono caricati inverosimilmente di pane e la gente va ovunque.

percorsi 10 km, a roberto viene in mente di controllare il livello dell'olio,che infatti era al minimo; alla stazione di servizio ci si arrabatta a fare un imbuto di carta, mentre di fianco a noi inizia una fantomatica rissa. (N35 01.753 W5 24.345)
un tipo arriva con un furgoncino, non fa in tempo a fermarsi che subito uno gli si fionda addosso e comincia a sparare calci e pugni da fuori con l'auto in movimento; poi per completare il lavoro gli apre la porta e tenta di scardinarla, intanto noi rabbocavamo l'olio.
tempo due minuti e il tipo nel furgonetto riparte.
fiuuu, cominciamo bene la mattinata.


sulla P39 dopo un km dall'area di servizio, passata una stazione autobus con ristoranti al centro della strada che funge da rotatoria, prendiamo la strada perpendicolare sulla sx che va verso mokrisset e zoumi.
(N35 01.604 W5 24.467)

la strada (asfaltata si fa per dire) inizia a salire

entriamo a mokrisset (N34 57.578 W5 20.871) avvolti dalla nebbia, è giornata di mercato,vacche pecore ovunque, furgoni stracarichi di persone. mokrisset non è una vera e propria città, in realtà sembra un villaggio con tende e capanne fatiscenti, la nebbia era molta non ho capito molto, ma a me è sembrato un altipiano verde.



usciamo dalla nebbia, la giovane viandante




i primi morsi della fame si fanno sentire e per il pranzo finiamo in un "bar" nel bellissimo villaggio di zoumi (N34 47.784 W5 20.941).
un cosciotto di pollo e patate fritte saranno il nostro pranzo.

in marocco si può mangiare in quasi tutti i posti, nel caso di zoumi è andata così:
un tipo, il più spigliato del bar, quello che traffica di più, si avvicina e ti chiede cosa vuoi mangiare e bere.
il bar nella maggior parte dei casi non ha nulla di pronto così il personaggio inizia a fare la spesa e dopo un po' di tempo lo vedi tornare con le buste cariche di cibo.
nel frattempo mentre riposi chiacchieri e scatti foto ti fanno bere il tea verde alla menta bollente, tanto c'è da aspettare.
.

si riparte in direzione fes con la pancia piena carichi e gasati.


a pomeriggio inoltrato ci rimetteremo su asfalto per filare più veloci mentre al nostro fianco scorrono veloci immagini di altri tempi.


fine della giornata siamo a Fes.
le transalp di davide e fabio ci sono arrivate quasi a spinta, vanno ad aria sembrano morire ma non muoiono mai. disumane.
mentre fabio va in albergo con roberto, davide va a telefonare ed io faccio da guardia e socializzo con i bambini che venivano a chiedermi denaro, a proporsi come guide e parlare di calcio.
dopo un pò che parlavamo e visto che che ero amichevole e tranquillo tirano fuori le buste di plastica e hanno iniziato a tirare la colla.
sicuramente fanno una vita di merda, stanno ai margini, per loro tutto ciò è normale, ma vederlo dal vivo dispiace.

la porta di ingresso


(precedente)

(segue)

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