TUNISIA 2009_per poco abbiamo rischiato di rimanere in italia_03

ci mancavano la bombola del fornellino da campo, un paio di cacciaviti, le fascette di plastica e piccole cazzate; così alle 9:00 eravamo all'OBI sperando di raccimolare le ultime cose, niente da fare per le bombolette di butano, sembra che questo campo scout non si deve fare.
sono le 11:00 ed è ora di dare il via alla corsa contro il tempo, pesaro-civitavecchia con imbarco alle 16:00.
come conviene quando si va di fretta le condizioni al contorno sono terribili; la corsa è condita con una pioggia ghiacciata e un vento laterale dei peggiori.
teniamo i 110-120 di crociera, ma il tempo stringe e sembra di non arrivare mai a destinazione.
alle 15:45 entriamo nel porto per vivere i 15 minuti più trilling di tutto il viaggio:
corro alla velocità di una lumaca gravida con casco in una mano, i biglietti sull'altra e la mascherina al collo.
arrivo al desk e mi dicono: "è tardi, corra all'imbarco, poteva anche non passare qui a questo punto!!!"
riparto goffo verso la moto. metto il casco alla buona ma non trovo le chiavi, mi erano cadute nella corsa goffa.
a questo punto le bestemmie si alzavano minacciose contro tutti, contro un immaginario complotto ordito da forze malefiche jettatrici e contro chiunque mi rallentasse la corsa goffa!
mentre umberto era corso all'imbarco e teneva ferma la nave con i denti, io tornavo indietro sempre più goffo e sudato.
come nei film di fantozzi nel momento di maggiore devastazione psicocorporale, incontro l'arcangelo gabriele con le chiavi in mano che corre verso di me.
in estasi ritorno alla moto e mi avvio alla nave.
questi momenti non li ricordo, li ho rimossi tutti, so solo che ho corso e sgommato in trans fin dentro la pancia della nave.
stanchi e sfiniti abbiamo tagliato il primo traguardo.

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