XVII - marocco by ramarro raid - forse è la volta buona...

fable scrisse:
"Carichiamo i bagagli dopo colazione e telefoniamo a 25 numeri diversi della Comanav per avere informazioni sui traghetti del ritorno. Mentre facciamo benzina scopro di aver perso la vite che sorregge pedana e paracarene sul lato destro, prontamente un meccanico me la rimpiazza ad un prezzo turist only. Percorriamo la gola del Dades per 60 km fino a Msemrir, dove finisce l'asfalto, da qui parte la pista che dovrebbe portarci alla gola del Todrà. Un enorme Bedford a bordo strada nasconde alcuni trasportatori che stanno cambiando la gomma bucata al mezzo, ci confermano la fattibilità del tracciato ma dopo i primi km il percorso diventa pietroso e faticoso, si continua a salire di quota e il pensiero di non sapere cosa ci aspetta ci spaventa un po'. Incrociamo un Defender con due francesi che parlano di piste dificile e fanno strani gesti con le mani, Robertino è agitato come un frullatore ma cerco di tranquillizzarlo, dove passa un 4x4 passa anche un transalp, e forse meglio. Infatti proseguiamo in un entusiasmo crescente, scoprendo le vette dell'Atlante a 2800mt. scheggiate da raggi di sole e ombreggiate da grosse nubi bianche e nere. Panorami surreali e percorso affascinante, trovo una vaga parentela con la Via del Sale ligure e cominciamo tutti a guidare con gusto. Di tanto in tanto incrociamo qualche nomade, la "gente delle montagne", come li chiamano qui, hanno dei tratti asiatico-mongoli e vestono in modo colorato, non sembrano marocchini, ricordano peruviani e cileni. I bambini sono incattiviti e qualcuno prova a lanciarci delle pietre, la loro prima parola è sempre comunque "un dirham un stylo un bonbon", cediamo qualche barretta ai cereali a quelli che sembrano messi peggio interrogandoci sul senso di vivere quassù. Dopo 45 km e un incontro con 3 jeep portoghesi scolliniamo e vediamo la fine della pista, ci sembra di aver compiuto un'impresa. I colori cambiano continuamente e non possiamo fare a meno di scattare foto a raffica. Pranziamo in un albergo sulla strada pochi km prima di Ait-Hani, qui ci accoglie un berbero col sorriso sdentato di Adriano Celentano che ride e scherza con noi tutto il tempo, paghiamo pochissimo e promettiamo di tornare, Inshallah. In paese l'asfalto finisce di nuovo e comincia una pista stupenda di 80 km da terza/quarta fino a Imilchil, attraverso villaggi di nomadi e scenari che non si possono descrivere a parole. Guidiamo forte fino al tramonto, questa strada è fatta per il transalp, 90 all'ora su un breve rettilineo, abbiamo tutti un largo sorriso impolverato. 10 km prima di Imilchil, nell'attraversare una pozza d'acqua profonda, Davide finisce a bagno, subito circondato da bambini e nomadi che lo toccano chiedendogli soldi, l'atmosfera si scalda un po' e dobbiamo fuggire dal paese prima che il transalpista annacquato possa cambiarsi la maglietta fradicia. Qui c'è una tensione che non accende la mia voglia di pernottare in zona, per fortuna dopo Imilchil troviamo una sorta di rifugio in riva al lago Tislite dove passiamo una notte tranquilla chiacchierando con dei veri hippie anni 60."

un trancio di marocco caldo caldo.
uno dei giorni più belli!

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ON ROAD

-boumalne sur dades (N31 22.027 W5 59.216)
(panoramio)


eccoci un paio di ore indietro.
si fa una mega colazione, carichiamo le moto, facciamo telefonate varie per raccattare info sui traghetti (purtroppo cominciamo a contare i giorni che ci restano) e conosciamo due bresciani di cui uno ex dakar con le mt21 gonfie a 2.8 bar per non bucare! (mah?)



finalmente siamo pronti si parte!



-gorge du dades (N31 43.117 W5 48.172)



è uno spettacolo.

i 60 km di asfalto scorrono velocemente, ogni tanto ci fermiamo per scattare foto ai panorami mozzafiato: le gole, la tartaruga, i campi coltivati...




proseguiamo su asfalto fino a msemrir, da qui in poi (N31 43.117 W5 48.172) inizieremo una delle sterrate più belle che collegano le gole di dades e todra, attraversando l'atlante.


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